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Urbino rinasce con il suo maestro: Federico Barocci è infatti il protagonista di una mostra imperdibile. Dall'estate 2024, la città si prepara ad accogliere un figlio illustre: Federico Barocci. Per oltre quattro mesi, dal 20 giugno al 6 ottobre, le sontuose sale di Palazzo Ducale ospiteranno la mostra monografica "Federico Barocci. L'emozione della pittura moderna", un'occasione unica per ammirare da vicino 76 capolavori tra dipinti e disegni del maestro urbinate.
Curata da Luigi Gallo e Anna Maria Ambrosini Massari, con Luca Baroni e Giovanni Russo, la mostra ripercorre le diverse fasi della lunga e prolifica carriera di Barocci. Dai suoi esordi giovanili, influenzati dal Manierismo romano, fino alla sua maturità artistica, caratterizzata da un uso raffinato del colore e della luce e da una profonda introspezione psicologica.
Nato a Urbino tra il 1533 e il 1535, Barocci si formò artisticamente nella sua città natale, dove già in giovane età diede prova del suo straordinario talento. A vent'anni si trasferì a Roma, dove ottenne importanti commissioni da parte di papi e cardinali. La sua prima commissione importante, la Santa Margherita per l'oratorio della Compagnia del Corpus Domini, purtroppo oggi è andata perduta. La sua fama crebbe rapidamente e presto si trasferì a Roma, dove lavorò per importanti committenti come il Cardinale della Rovere e Papa Pio IV. Nonostante i frequenti soggiorni nella capitale, Barocci mantenne sempre un legame profondo con Urbino.
Intorno al 1560, Barocci fu colpito da una malattia che lo debilitò per sempre. Ma nonostante le difficoltà fisiche, la sua creatività non ne risentì affatto. Anzi, la sua opera si arricchì di una nuova profondità emotiva e spirituale, che si riflette in capolavori come la "Madonna del Popolo" e la "Fuga in Egitto". Le opere di Barocci si caratterizzano infatti per la loro bellezza armoniosa, l'eleganza delle composizioni e l'intensità espressiva delle figure. I suoi dipinti, spesso carichi di simbolismo religioso, invitano il fruitore a una riflessione profonda sulla fede e sulla condizione umana. Nel 1570 ricevette la prima commissione ducale da Guidobaldo II della Rovere e da quel momento iniziò una proficua collaborazione con il duca, che lo nominò suo pittore di corte. Barocci realizzò per lui numerose opere, tra cui il celebre "Riposo della fuga in Egitto" e il ritratto del giovane principe Francesco Maria.
La mostra "Federico Barocci. L'emozione della pittura moderna" rappresenta un'occasione imperdibile per gli amanti dell'arte di approfondire la conoscenza di uno dei più grandi artisti del Rinascimento italiano. Un viaggio emozionante tra Manierismo e Barocco, alla scoperta di un maestro che ha saputo coniugare innovazione e tradizione, lasciando un segno indelebile nella storia dell'arte.
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28/04/2024
